Gutai tra passato e presente: VIBRAZIONI…. IN BIANCO E NERO

Gutai tra passato e presente
Yasuo Sumi, Ukita, Loco
VIBRAZIONI…. IN BIANCO E NERO
SPAZIO ARTE DEI MORI Venezia 3 -19 Giugno 2011

Lo Spazio Arte dei Mori di Venezia presenta in occasione della Biennale del 2011 di Venezia un progetto espositivo sul celebre movimento Gutai, con opere di Yasuo Sumi (1925) e Ukita (1923), action-painters del movimento Gutai che ancora oggi continuano la loro attività artistica, e della giovane erede Loco Mardegan (1976) che è stata la discepola prediletta del maestro Gutai Shozo Shimamoto con il quale ancor oggi collabora artisticamente e che continua tuttora, per strade stilistiche differenti, la linea dei predecessori.

Il Movimento Gutai, la più importante avanguardia giapponese del dopoguerra, ben presto celebrata in tutto il mondo, venne fondato nel 1954 ad Osaka da Yoshihara Jiro, che sosteneva di dover ” fare una pittura che non si sia mai vista”. “dobbiamo dare alla materia un’occasione per vivere”.  scriveva “in altre parole, tutto ciò che avviene nell’animo umano è concretamente esprimibile attraverso la materia”

Un’arte che diventava dunque atto di scoperta dell’unità originale dell’Io, in cui lo spirito dell’uomo, le sue aspirazioni intime e la materia si fondevano insieme. Una modalità espressiva in cui la materia, che per gli artefici del gruppo non era solo pittura o calligrafia ma anche azioni eseguite con materiali vari, oggetti, acqua e fango, viene sublimata dallo spirito che le infonde vita. Nella loro opera difatti, spazio, materia e corpo giungevano ad affermare liberamente la propria identità e la propria esistenza. Lo stesso Michel Tapiè, critico d’arte francese propugnatore dell’Informale, fu così interessato alle loro modalità artistiche da voler tenere sott’occhio quel gruppo innovativo, che si muoveva tra movimento gestuale sperimentale concreto, action painting, performance, happening pionieristico ed espressionismo astratto, dove la pittura e l’azione stessa erano concepiti quasi come una creazione pubblica.

Nelle opere di immediatezza performativa selvaggia di Yasuo Sumi, che vanno dagli anni ’50 fino ad oggi, si vedono gli elementi tipici del movimento Gutai, il flusso energetico del tempo, della presenza e della fisicità oltre ad una notevole forza espressiva e drammaticità. Le esplosioni di colore sulle tele, le carte o le stoffe, diventano gorghi improvvisi ma mai improvvisati, sunto di performance dell’Artista tra calligrafismo e violenza gestuale.

Nelle opere recenti di Ukita si ritrovano gli elementi tipici tradizionali del suo periodo Gutai. I materiali e la tecnica utilizzata dall’artista per realizzarle sono tela, chiodi, legno, parti di bidoni ecc.

Le opere esposte consistono in tele spesse e robuste fissate su pannello e telaio. Sulle tele (pitturate ad olio monocromatico) e` attaccata al centro una lamiera verniciata e curvata regolarmente come un semicilindro ed il risultato è rappresentato da sculture composite costruite in modo artigianale, perché l’artista fa tutto da solo, anche il telaio.

Nei suoi lavori la giovane artista Loco testimonia una fantasiosa poliedricità, utilizzando tela, carta, e stoffa e passando da raffigurazioni pop, che ricalcano lo stile manga giapponesi, a opere tridimensionali. In altre opere in cui utilizza l’azione della pioggia Loco si riallaccia direttamente ai maestri Gutai creando interessanti connessioni stilistiche che ritornano agli elementi naturali della loro tradizione.

Jonathan Sisco, Andrea Mardegan

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