SPAZIO ARTE DEI MORI
MODENA
Mostra Permanente
DRAPPI E RETI
Opere uniche di Yasuo Sumi
Il reticolo, la maglia, il gomitolo, la frangia, lo strappo, l’intreccio, la sfilacciatura sono tutte configurazioni e strutture che appartengono come archetipi originari all’universo pittorico di Yasuo Sumi. Sono elementi che definiscono i contorni della sua ricerca sul “non senso” della visione, sempre sospesa fra l’armonia e il caos.
Fin dai suoi esordi, tenuti a battesimo dai teorici più nobili dell’informel come Michel Tapié, il Gutai ha coniugato astrazione ed empatia, ha cercato di restituire il senso tattile e materico degli elementi organici e inorganici all’interno di oggetti artistici bidimensionali, simili a fuochi d’artificio esplosi nel buio del cosmo, fra strisce di particelle e curve di sostanze ignote.
La sperimentazione compiuta da Sumi sull’utilizzo di supporti pittorici come le reti, i drappi e i cartoni introduce nella visione del quadro un senso quasi tattile della percezione. Le traforature, le curve, la grana ruvida delle texture stuzzicano lo spettatore, lo invogliano quasi a manipolare il quadro, a fletterlo, a pressarlo, a dargli una nuova forma, riattivando la dimensione del gioco del fumajime e del charamporan per usare i termini della poetica del maestro giapponese.
Tutte e cinque le opere in mostra, appartenenti alla fase matura dell’esperienza artistica di Sumi, sono caratterizzate da questa spontanea inclinazione della pittura verso i dispositivi sensoriali dell’arte concreta. Nelle due reti n.06 e n.19 il traforato dell’ordito proietta letteralmente il groviglio pittorico nello spazio circostante, gli dona una consistenza atmosferica. Ma il senso quasi vivente del materiale si sente soprattutto nella striscia nera n. 54: non sembra un velo, una stola, un ricamo, un paramento araldico pronto per essere indossato?